Thor | il percorso artificiale ha indirizzo 'Ponte Arcobaleno'

Thor Odison, figlio di Odino e Gea, è il possente Dio del tuono dell'Universo Marvel  creato da Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby, che vede la sua prima apparizione nel celebre fumetto americano Journey Into Mystery, prodotto dall'editore Atlas (poi Marvel) Comics nel n.83 nell'agosto 1962.
La recente passione della pellicola all'eroe dai tratti nordici, ha permesso di far conoscere anche a chi non è appassionato al fumetto l'eroe col martello proveniente da Asgard.
E' proprio in quel luogo fantastico che si è soffermata la mia attenzione, in particolare in quella stanza tutta d'oro presieduta dal guardiano dagli acuti sensi Heimdall.
Quel mondo futuro, che porta facilmente alla memoria la città che fa da quinta in una saga dei Cavalieri dello Zodiaco, fu frutto dell'abile mano del King of Comics. Il regno degli Asgardi è stato concepito collegato ad altri nove mondi grazie ad un portale mistico il quale ha sempre stimolato la mia curiosità. Conosciuto con il nome di Ponte Arcobaleno, è la trasfigurazione moderna del Bifrǫst, il quale, secondo racconti mitologici della tradizione scandinava, rappresenterebbe il collegamento tra la dimora degli Dei e la Terra. 
Che si tratti di Marvel o del Mito, questi percorsi rappresentano veri e propri percorsi artificiali che attraverso lo spazio e il tempo nel tentativo di collegare due mondi da sempre creduti paralleli.
Percorsi che oggi, grazie prima alla letteratura, poi ai fumetti e in conclusione alla vasta gamma di film di fantascienza come (per citarne uno il quale si rese precursore dell'immagine della High Line di NY)  Metropolis di  Fitz Lang, hanno reso quasi comune l'idea della possibilità di realizzare il sogno di percorsi indipendenti dalla dimensione spaziale e temporale come quelli, che a seguito di una scarica elettrica hanno catapultano il protagonista del film di Kenneth Branagh sulla Terra, privandolo di ogni potere divino.
Ieri e oggi, un percorso artificiale reso oggetto fondamentale di comunicazione tra due mondi paralleli. Al giorno d'oggi l'unica particella elementare che abbia attraversato un percorso simile prende il nome di fotone senza aver avuto come destinazione un altro mondo ma lo spazio.

Nulla però ci vieta di immaginare: sognare è il percorso artificiale più antico del mondo.


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